15 Mar CONCORSO per la PIAZZA a LIONI
Un concorso finito male, come scrive Angela Castellano su TRACCE di ARCHITETTURA, anno III – numero 15, marzo 1997, il mitico e rimpianto mensile de “la Bottega dell’Architettura”.
CONCORSO per PIAZZA della VITTORIA a LIONI
l’estratto dello speciale che “Tracce” riservò al concorso “insabbiato”, con scritti di Luca Battista – Angelo Verderosa – Renzo Piano – Vito Cappiello; con i disegni di concorso
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Un CONCORSO finito MALE, di Angela Castellano / Tracce 15/97 Nel 1992 il Comune di Lioni, in provincia di Avellino, bandì un concorso Nazionale di idee per la sistemazione di Piazza della Vittoria, una delle aree più rappresentative e di incontro per i cittadini di questo centro irpino.Piazza della Vittoria, infatti, occupa un posto centrale nella struttura urbana di Lioni, il punto d’incontro per le numerose strade che vi confluiscono, per gli abitanti di Lioni, ma anche per le numerose attività commerciali e sociali che vi si svogono. Negli anni succesivi al terremoto,però, l’attività di ricostruzione ha portato una certa confusione nelle funzioni vere e proprie della Piazza: da spazio pubblico di incontro sociale è stato trasformato in snodo del traffico veicolare perdendo il suo vero ruolo urbano. Di qui la necessità di bandire un concorso di idee progettuali capaci di offrire una visione unitaria dell’area in questione, in modo tale da restituire alla Piazza la sua antica funzione.Al concorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, partecipano professionisti provenienti da tutta Italia:
Ing.Abbruzzese Bernardino (Avellino), Arch.Bolognesi Pierluigi (Piossasco-To), Arch.Chiariello Giuseppe (Buccino-Sa), Arch.Di Blasi Pasqualino (Lioni-Av), Arch.Di Cunzolo Bruno (Battipaglia-Sa), Arch.Di Nestore Gerardina (Casalbore-Av), Arch.Forlenza Gerardina (Contursi Terme-Sa), Arch.Lauria Vincenzo (Salerno), Arch.Manzo Salvatore (Serino-Av), Arch.Parisi Annamaria (Bellizzi-Sa), Arch.Perna Rocco (Lioni-Av), Arch.Raffone Sandro (Napoli), Arch.Tartaglia Donato (Aquilonia-Av), Arch.Troncone Raffaele (Avellino), Arch.Valle Cesare (Roma), Arch.Verderosa Angelo (Lioni-Av).
L’Amministrazione comunale di Lioni accetta le iscrizioni e gli elaborati richiesti dal bando: tutto sembra procedere come previsto. I partecipanti dimostrano grande attenzione verso il concorso, contenti di poter esprimere le proprie idee ma soprattutto ansiosi di poter mettere ordine in quel caos urbano che si stava consumando nel dopo-terremoto. Questa grande animosità è possibile riscontrarla anche nel fatto che ogni progetto è accompagnato da un motto, segno del significato che ogni progetto riveste per chi lo ha elaborato.Nel 1993 cambia l’amministrazione comunale, il concorso di idee viene accantonato e gli incarichi professionali, sulla stessa area del concorso, vengono affidati a tecnici locali che iniziano a costruire a pezzetti senza una visione unitaria della zona, vanificando l’idea originaria di una rivalutazione complessiva dell’area. Nel 1995, con delibera consiliare, fu revocato e di conseguenza annullato l’intero concorso.
Questa decisione dell’amministrazione ha danneggiato tutti quei professionisti che, per partecipare al concorso, hanno impegnato il loro tempo, offrendo la propria professionalità nell’elaborazione delle idee, sostenendo ingenti spese economiche.
Un gruppo di tecnici che aveva partecipato al concorso non ha accettato passivamente questa decisione, ha deciso di ritirare gli elaborati e di esporli in Piazza della Vittoria in modo da rendere partecipe la popolazione. E così è stato, i gruppi capeggiati dagli architetti Di Blasi, Perna, Raffone, Tartaglia, Troncone e Verderosa, il 14 agosto 1996, ritirati gli elaborati al Comune, li hanno esposti nella Casa Canonica in Piazza Vittoria.
La mostra, durata fino al 24 agosto, ha registrato una grande affluenza, la gente attonita si chiede perché mai quelle idee non sono state prese in considerazione, anzi sono state accantonate a favore di singoli progetti capaci di alimentare il disordine esistente.
Al convegno, avvenuto lo stesso giorno, fu addirittura proposto di acquisire al patrimonio pubblico i progetti esposti in mostra, di estrapolare una piccola idea da ogni progetto e poi l’Ufficio Tecnico avrebbe messo insieme queste idee ottenendo il progetto finale per la sistemazione di Piazza della Vittoria.
Proposta inaccettabile!
Come si può pensare di sistemare una Piazza, punto di incontro, di unione non solo per le persone ma anche per il tessuto urbano, con una serie di idee spezzettate, senza una discorso logico senza un ordine, necessario in un intervento che riguarda la collettività?
Eppure questa è la logica con la quale si continua ad intervenire senza tener conto della legge Merloni che istituisce l’obbligo del concorso di idee nel caso di opere pubbliche.
Questa legge, utile per rilanciare un’architettura che abbia un certo valore, in Italia non viene presa in seria considerazione dalle amministrazioni comunali in parte per i lunghi tempi tecnici che essa richiede ma soprattutto perchè con la legge Merloni chi vince il concorso è il progettista con la soluzione più valida, un progettista sicuro della propria proposta ma nello stesso tempo può essere un progettista sconosciuto per l’amministrazione che non è più capace di gestire l’iniziativa.
A Lioni questa legge è stata presa in considerazione, proprio nella speranza di avere un progetto capace veramente di risolvere il problema urbano che interessa questa cittadina e non un progetto elaborato solo perchè si è ottenuto, in un modo o nell’altro, un’incarico che deve essere chiuso al più presto.
Questa speranza, annullata dalla delibera comunale del ‘95, non è stata però annullata nello spirito dei progettisti partecipanti e nello spirito degli abitanti di Lioni che ancora credono e sperano in quel concorso.