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ALAMARO post TEORA

ALAMARO post TEORA

Non è facile essere “viaggiatore d’architettura” in Alta Irpinia
Un ignoto Enzo Bonifazi di Teora è molto infuriato come me.
E perché? Perché mi son permesso di esprimere, sul foglio on-line “PresS/T letter”, che va settimanalmente a 15.000 architetti italiani, un’opinione sulla “sua” Teora post/terremoto. E questa opinione al Malifazi di Teora non è stata gradita. Non si sa perché, non è dato sapere. Forse polemiche locali, diciamo pure paesane, con l’attuale amministrazione. Non saprei, non so, non me ne fotte niente. ___

Mi pare il Nostro, per innestare una considerazione a Noi utile, la foto vivente della Vecchia Irpinia inospitale e montana. Arroccata su se stessa e alla fine perdente culturalmente. E da fottere soltanto. Teori e vacche da mungere, al prossimo terremoto. Alla prossima disgrazia. Magari da un intellettuale “locale” che ha studiato e sta “a Napule” (o altrove, … a Firenze, a Bologna, a Milano, a Seattle … in qualche attuale società di ingegneria, soprattutto sociale)!!! ___ Son certo però che è questo inospitale scritto dell’ignoto Malifazioso di Teora esprima un atteggiamento minoritario e che la bile che lo nutre non appartenga del tutto all’attuale sentimento dell’Alta Irpinia. Costretta dai fatti d’oggi a cambiare, forse suo malgrado, credo. ___

Speriamo che in tal senso la “Comunità Provvisoria” faccia qualcosa di concreto. Come pare. Qualcosa per invertire l’antica lamentata tendenza. Quella che produce soltanto autogol. Cioè che sia capace di mettere in moto cose e case comuni. Strutture di pensiero aperte, crescita collettiva glocal. Fatti che permettano ai “locali” di far percepire chi esprime un’opinione diversa, soprattutto se scritta da un “napoletano”, non come espressione di un nemico da distruggere, ma come un altro da sé da rispettare. Magari modernando anche il linguaggio e le forme, cosa sempre “buona e giusta”. E magari anche entrando in merito a quanto si vuole contestare. Magari anche argomentando, come si dovrebbe sempre fare civilmente. Democrazia a parte, o meglio, inclusa. __ Son certo però che, quanto da me auspicato, sarà un lungo percorso nel sociale profondo altoirpino, per i comunitari. Mi son reso conto, infatti, per esempio, in quell’unica “assemblea” dei Provvisori alla quale ho “partecipato”, diciamo così, che l’antica politica basata sullo scontro, sul parlarsi addosso, sulle esclusioni, sul dare la parola all’uno o all’altro a seconda dei casi e delle opportunità; cioè tutto l’armamentario ideologico & pratico emerso dallo scorso secolo, fortunatamente alle nostre spalle, è profondamente radicato in Irpinia, e nei suoi modi di gestione, anche in “insospettabili”. Ed io penso che sia un atteggiamento culturale censorio e alla fine perdente. Perché queste nostre democrazie mature, telematiche ed interrogative, Altairpinia compresa, o sono in grado di mettere in moto meccanismi che richiedono la partecipazione di tutti, dico tutti, nessuno escluso, e non è una utopia, o saranno fatalmente autocentrate ed autoritarie. Ed in Italia potremo fare solo un gran Museo del passato. E la Teora rifondata da Renna e Grassi potrà avere un ruolo significativo in questo tour. Punto. __

Concludo: la mia sensazione di simpatizzante altoirpino, di “viaggiatore in architettura”; quella che emerge anche dalla lettura delle copiosissime lettere e-mail dei “Provvisori” che mi giungono, talvolta mio malgrado, è quella fastidiosa di volersi cercare a tutti i costi il nemico di turno. Anche artificiale, pur di sopravvivere, pur di affermare se stessi. Solo burocrazia, che è il contrario di fantasia, che auspico, che amo. (E con la macchinetta-giocattolo del computer, del mondo web, molti passano la giornata a burocratizzarsi la vita scrivendo. Bisognerebbe forse riflettere di più, e scrivere di meno, solo se necessario)! __ Inutili nemici, quindi. Meglio confrontarsi con avversari. Cresciamo insieme. Atteggiamenti provinciali diffusi, in Irpinia alta o bassa, o altrove. Cose da superare, perché, per esempio, per tornare al punto, il Nostro di Teora, cosa propone? Che fare? Che vuol fare? Un convegno in loco con Sgarbi, Renzo Piano e non so chi altro!!! Magari coordinato dal lui stesso, dal Malifazioso da Teora! __ Ma si può essere così perdenti, così autogol? __

Un caro saluto, buona settimana, Eduardo Alamaro

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