20 Gen POST-ASSEMBLEA a Bisaccia
non mi aspettavo tanta partecipazione ieri sera a Bisaccia; eravamo oltre 200 persone; ho visto una popolazione attenta, rispettosa, silenziosa; abituata a riflettere e a discutere. Civilmente. Ha fatto bene Franco Arminio a scegliere Bisaccia per avviare un giro di incontri sul territorio sia nel merito del problema RIFIUTI sia per parlare dell’idea di una regione alternativa alla fascia costiera, una regione dell’entroterra appenninico meridionale, che potrebbe andare dal Pollino alla Maiella, tanto per rimarcare lo slogan di questo Blog. Insomma ’sentire’ la popolazione del nostro territorio in merito all’idea (e all’esigenza) di staccarci da Napoli. C’è in proposito un Post di Antonio Romano.
Non mi è piaciuto il Corriere di oggi che scrive di un’assemblea di Solimene (presidente C.M. Ufita) a Bisaccia, per raccogliere firme alla sua petizione per la provincializzazione dei rifiuti; il giornale cita solo i sindaci e i politici presenti.
L’assemblea e la petizione non erano di Solimene; puntualizziamolo almeno per i lettori di questo Blog e per tutti coloro (400 finora) che hanno SOTTOSCRITTO (con nome e cognome) la petizione qui avviata e pubblicata.
Durante il mio breve intervento ho cercato di ragionare (e di testimoniare) su queste idee, forse meno politiche e più pragmatiche, dato che mi occupo di altro:
1. Se siamo in un’EMERGENZA, prima di usare la forza militare per scavare nuovi fossi in Irpinia, forse bisognerebbe VIETARE immediatamente ai cittadini della Campania di continuare a portare altri rifiuti in strada quali: CARTA, CARTONE, POLISTIROLO, PNEUMATICI, TELEVISORI, FRIGORIFERI e tutti quelli che sono rifiuti ’secchi’ e che vediamo continuamente in televisione in diretta da Napoli.
2. Se siamo in un’EMERGENZA, prima di spostare le ecoballe dagli attuali CDR per portarle a 100 km. di distanza (oggi si parla di Teora, di Montella, domani chissà a chi tocca) per poi riportarle ai termovalorizzatori (altri 100 km., quando sarà), forse conviene individuare SITI di STOCCAGGIO nelle immediate vicinanze degli stessi CDR (è ragionevole un raggio di 10-15 km.). A chi conviene portare a spasso la spazzatura ? Perchè si continua a ragionare in questo modo ? Perchè si continua a vedere lo spazio libero e verde della nostra terra come un “vuoto” da riempire con la spazzatura?
Qualcuno per favore illustri al Governo e al Commissario De Gennaro (speriamo lo facciano subito i nostri attuali rappresentanti politici di ogni partito e di ogni grado), nonchè agli intellettuali e agli scienziati dell’Assise di Palazzo Marigliano (in primis De’ Medici), che un territorio integro, libero, verde, sano -com’è ancora in gran parte la nostra Irpinia e in generale l’intero territorio sub.appenninico interno della Campania- è necessario e sacrosanto soprattutto per la congestionata fascia metropolitana e costiera.
Si vuole spiegare che l’osso non è più osso ma polpa?
Siamo oramai l’unico territorio della Campania ecologicamente equilibrato, ricco di acqua, boschi e sana agricoltura. Oserei aggiungere: territorio energeticamente autosostenibile, grazie all’eolico. Si vuole spiegare alla Iervolino e a Marotta che siamo l’unico residuo Territorio integro e necessario per riossigenare la popolazione avvelenata e stanca della fascia metropolitana? Vini DOCG, Castagne DOP, Tartufi, Sagre, Agriturismo: che fine faranno assecondando l’idea dello sversamento e dell’emergenza? Volendo anche ragionare per vie tecniche e geologiche (e per contraddire le tesi di De’ Medici): le argille individuate a Vallata, Vallesaccarda, Bisaccia e Lacedonia sono sì argille, ma interessate da secolari fenomenti di dissesto idro-geologico; sono territori in frana e per giunta sismici di 1^ categoria. Il percolato, dall’alto dei nostri 700-800 m. s.l.m. lo troveremmo immediatamente negli alvei dell’Ufita, del Calore, dell’Ofanto, del Sele; nel Tirreno e nell’Adriatico. Le falde acquifere dei due principali acquedotti del sud sarebbero in breve “percolate”.
3. Se siamo in un’EMERGENZA bisognerebbe immediatamente vietare l’uso, su tutto il territorio regionale, di contenitori di plastica (bottiglie, piatti, bicchieri, BUSTE). Bisognerebbe obbligare i centri di grande diffusione degli imballaggi, i SUPERMERCATI, a contenere drasticamente carta, cartoni, plastica, polistirolo e ad istituire presidi di raccolta degli stessi imballaggi presso gli stessi supermercati.
E’ tempo che noi tutti ci attrezziamo con una borsa di tela per andare a fare la spesa.
(Per i prossimi incontri comunitari ci porteremo posate e piatti da casa).
4. Sempre in EMERGENZA, anzichè mazzate ai manifestanti è tempo che sia dato loro una compostiera domestica, un bidoncino da tenere sul balcone di casa; sarebbe bello vedere il Sindaco Iervolino alla Tv che spieghi ai cittadini della metropoli come si fa la raccolta differenziata, come con l’umido si può ricavare un ottimo terriccio per le proprie piante di geranio. Sarebbe bello vedere il Sindaco di Napoli in una veste ‘didattica’ più che alla disperata ricerca di nuovi spazi (l’Irpinia e il Beneventano) in cui sversare nell’immediato la monnezza di Napoli.
Un’ultima richiesta, ai tecnici e ai funzionari dell’ANAS e dei vari Enti che sono addetti alla manutenzione delle strade /Provincia, Comunità Montana, Comuni): rimuovere immediatamente i rifiuti dai margini delle strade; gli animali (cani, volpi, cinghiali, roditori vari, merli e uccelli vari) si stanno cibando di spazzatura e trascinano le buste nei terreni adiacenti; alla prossima mietitura troveremo la plastica nelle balle di foraggio; moriranno per soffocamento mucche e vitelli.
angelo verderosa
i commenti fatti a questo ‘post’, pubblicato da ‘Comunità Provvisoria’, sono leggibili in http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/2008/01/20/un-post-sul-post-assemblea/
p.s.: nella foto del post, lo scuolabus n°5 su cui viaggiano i miei figli a S.Angelo dei Lombardi