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TRE TIPI di ENERGIE per l’ ANTICO CASTELLO di Taurasi

TRE TIPI di ENERGIE per l’ ANTICO CASTELLO di Taurasi

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TRE TIPI di ENERGIE per l’ANTICO CASTELLO di Taurasi  |  testo di MASSIMO PICA CIAMARRA

passerella interna al donjon

Castello di Taurasi, passerella interna al donjon

La ristrutturazione ed il riuso del Castello di Taurasi è il primo degli interventi significativi previsti dal progetto di riqualificazione dei quattro borghi medioevali promosso negli anni ’90 dalla Comunità del Terminio Cervialto. Il programma complessivo è caratterizzato da forti analogie nei tessuti edilizi ed allo stesso tempo vuole identificare gli specifici caratteri dei diversi centri perché ognuno rafforzi il suo ruolo di elemento di un sistema unitario all’interno di una ben precisa strategia di marketing territoriale e di offerta turistico-culturale.
A Calabritto, il borgo di Quaglietta troverà sempre nel Castello il principale elemento di riferimento, mentre a Castelvetere sul Calore è una nuova costruzione – che elimina una impropria volumetria della seconda metà del ‘900 – l’elemento che segnerà più fortemente il programma.
Al Castello di Taurasi, ricco di valori della memoria, la Comunità ha affidato una funzione complementare e sostanziale per l’identità dei luoghi. Enoteca e Museo del Vino nascono in un complesso monumentale che da sempre segnala a varie scale l’antico borgo nel paesaggio. Dopo il terremoto del 1980, il Castello aveva subito interventi tesi al rafforzamento statico, incompleti e non tutti appropriati od indolori. La ristrutturazione attuale ha quindi dovuto fare i conti anche con elementi impropri ed in parte ineliminabili, ma è stata anche l’occasione, grazie all’intensa collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e la Soprintendenza ai Monumenti, di pervenire ad interessanti ritrovamenti. L’interesse dell’esperienza è nella messa in luce di questa stratificazione complessa che, nell’accogliere anche significative innovazioni spaziali ed elementi puntuali chiaramente contemporanei, diviene teatro di nuovi usi legati alla storia ed al futuro di questa terra. Il Castello viene così a radicarsi ancora più strettamente al suo contesto: il nuovo ingresso riscopre geometrie dell’antico tracciato viario, il cortile interno diviene promessa più che ipotesi di sviluppo futuro, le articolate funzioni affidate ai suoi spazi coagulano i maggiori interessi del territorio.
Come spesso accade, la trasformazione si è avvalsa di risorse materiali modeste e di grandi apporti culturali ed umani. Il Castello è stato al centro dell’attenzione di “tre tipi di energie”: una committenza lungimirante ed amministratori attenti succedutisi alla presidenza della Comunità Montana Terminio-Cervialto, Giovanni Maria Chieffo e Nicola Di Iorio, che hanno avuto la fortuna di potersi avvalere della competente pazienza del Responsabile del Procedimento, l’Ing. Fernando Chiaradonna; esecutori consapevoli della delicatezza del loro ruolo ed impegnati nel contribuire a risolvere operazioni tecniche certamente non consuetudinarie, l’Impresa Iaccarino per le opere edili e la Ditta D’Alessandro per attrezzature e arredi; progettisti e direttori operativi generosamente appassionati ai quali sono sinceramente grato per avermi sollevato da molte incombenze ed ai quali devo riconoscere il merito del risultato, Angelo Verderosa progettista e direttore operativo per architettura e restauri, Francesco Rozza progettista e direttore operativo per strutture, impianti ed aspetti contabili.

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Restauro e adeguamento funzionale del Castello di Taurasi (sintesi e foto) 

I Borghi della Terminio-Cervialto (pubblicazione per la BIT Milano 2006)

Uno spaccato di cantiere, descrizione romanzata di Angelo Verderosa 

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