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abbazia del goleto 11 | I RESTAURI recenti

abbazia del goleto 11 | I RESTAURI recenti

Pannelli informativi

11.   I RESTAURI recenti

la metodologia progettuale

Il Progetto Integrato “ABBAZIA del GOLETO” è stato realizzato nell’ultimo triennio e co-finanziato da diverse “misure” del POR  Campania.  Sui millenari luoghi dell’ex cittadella monastica , l’intervento ha mirato a connettere azioni sia di tipo pubblico che privato, con l’obiettivo di riqualificare e attrezzare per una fruizione multi-culturale luoghi che versavano in stato di abbandono e degrado. 

Completamento, restauro e adeguamento funzionale dell’Abbazia, recupero dell’invaso spaziale antistante, wine bar:

tematiche e scale progettuali diverse: restauro, arredo urbano, architettura d’interni, comunicazione integrata; nuovi segni di Architettura interpretano un luogo di stratificazione millenaria e ancora oggi in perenne trasformazione.

Il Progetto Integrato attuato al Goleto ha coinvolto e reinterpretato numerose parti del complesso monastico e degli spazi rurali correlati, stabilendo un dialogo con il luogo, creando nuovi spazi, nuovi suggestioni, nuovi percorsi, nuove visioni, nuovi luoghi.

I nuovi manufatti realizzati, tutti di natura artigianale, disegnati e lavorati in cantiere, con materiali del luogo, si integrano con il territorio, reintrepretandone la natura e la storia in un nuovo scenario contemporaneo.

L’Abbazia del Goleto è stato oggetto dell’intervento di lavori di completamento, restauro e di adeguamento funzionale dei suoi spazi, per essere fruita in modo compiuto; tutto secondo quanto stabilito dal progetto nel rispetto del Protocollo di Intesa stipulato tra Soprintendenza, Comune di Sant’ Angelo dei Lombardi e Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia.

Nei “casali” è stato completato il consolidamento, il restauro e altresì terminati gli impianti e gli allacciamenti a tutti gli alloggi recuperati.

Sui lati est ed ovest della chiesa del Vaccaro sono stati attrezzati due locali adibiti a Museo che esporrà reperti e manufatti artistici rinvenuti; l’intera struttura è stata abilitata alla visita dei portatori di handicap: sono stati realizzati impianti ascensore ed una serie di rampe per l’ eliminazione delle barriere architettoniche.

All’esterno è stata realizzata la sistemazione dell’area antistante con la realizzazione di una vasta area pedonale da distinguere da sub-aree destinate a posti auto; all’interno del muro di cinta è stato realizzato un punto di accoglienza per i fruitori dotato di punto informazione e di adeguati servizi igienici.

Le opere realizzate garantiscono la conservazione delle stratificazioni storiche e architettoniche nonché la sicurezza che la fruizione pubblica del monumento necessita.

Obiettivi realizzati a seguito dell’intervento  

· completamento generale dei restauri

· adeguamento funzionale degli impianti (adduzioni idriche, elettriche, gas e scarichi)

· realizzazione di una centrale tecnologica generale e di 2 sub-centrali

· messa in sicurezza dei ruderi, restauri artististici e riapertura della grande Chiesa del Vaccaro

· copertura delle ex-sagrestie in funzione museal

· ricostruzione parziale dell’ex-Convento femminile con celle monastiche

· consolidamento del Casale diocesano in funzione di  sala convegni

· adeguamento funzionale della Sala dell’Arco e della soprastante Biblioteca

· accesso alla Torre Febronia

· saggi archeologici nell’area nord-ovest

· accessibilità per i disabili

· dotazione di servizi di accoglienza e di assistenza al pubblico

· organizzazione dei flussi di utenza

· realizzazione della capacità ricettiva nei casali e foresteria

· sistemazione del piazzale antistante con spazi pedonali pavimentati in pietra

· schermature con elementi arborei dell’edilizia prospiciente

· area per arrivo – partenza di autobus turistici

Tecniche di consolidamento

Si è trattato di un articolato progetto di restauro, completamento e adeguamento funzionale di un complesso abbaziale risalente al 1132, eseguito mediante un insieme sistematico di opere di miglioramento delle strutture murarie con limitate iniezioni, incatenamenti di piano e riduzioni delle masse sismiche, di sopraelevazioni di alcune murature al fine di raggiungere le quote d’imposta delle coperture, realizzazioni di sottofondazioni, nuovi solai e coperture lignee.

L’Abbazia del Goleto ricade in zona sismica di 1^ categoria; in un’area già fortemente provata dal terremoto che colpì l’Alta Irpinia nel novembre 1980.

In passato era stata già distrutta dai terremoti del 1694 e del 1732.

Sui corpi di fabbrica in muratura si è intervenuti mediante opere di miglioramento strutturale ; con tecnologie di

consolidamento non invasive, tese a verificare e migliorare le strutture portanti (punto C.9.1. del D.M. 16.01.96).

Gli interventi sono stati effettuati con murature in pietrame, travi in legno massello di castagno e/o lamellare, travi in acciaio;  solai e coperture sono in larga parte evidenziati e rimovibili, come richiesto dalla Soprintendenza.

Si è fatto un uso molto moderato di iniezioni di malta di calce e pozzolana.

Dove occorreva sono state rifatte le piattabande. Malte, intonaci e massetti sono stati ottenuti attraverso la frantumazione di macerie rinvenute in sito: pietrame, ciottoli, cocci laterizi. Riutilizzando il proprio materiale storico, l’Abbazia si è ricomposta autonomamente, senza richiedere l’impiego di sabbie di cava.

La particolare tessitura ottenuta dalla frantumazione e dalla successiva mescola con calce e pozzolana permette di leggere con chiarezza l’intervento contemporaneo.

Accorgimenti antisismici

Sulla scorta del D.M. ’96, sono state condotte analisi numeriche tese a dimostrare il grado di miglioramento introdotto dalle opere di progetto; orizzontamenti e coperture sono state calcolati in base alle destinazioni d’uso pubblico previste nel progetto; per la centrale tecnologica sono state calcolate le strutture in base ai carichi statici di progetto e in base all’analisi sismica.

Per la Chiesa del Vaccaro la soluzione di cantiere ha modificato in meglio i dispositivi di fissaggio delle travi in legno lamellare alle strutture murarie; in alternativa ai previsti tagli nella muratura per la realizzazione degli originari appoggi in c.c.a. delle travi in lamellare sono state realizzate piastre lineari in acciaio fissate alla muratura mediante adeguati connettori; quindi leggibili e rimovibili.   (A.V.

       Dati dimensionali

         area di intervento, mq. 10.350

superfici nette recuperate, mq. 944

superfici nette riadeguate, mq. 1.280

volumetria interessata : 10.000 mc.

 

       Importo complessivo

€. 2.283.528 di cui 1.782.405 per lavori

       Costi parametrici

per superfici nette consolidate e restaurate 800 €./mq.

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