28 Mar NATURALMENTE … ARCHITETTURA. Il progetto sostenibile
ANGELO VERDEROSA è invitato come relatore al XXII Seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana – Camerino 2012
NATURALMENTE … ARCHITETTURA. Il progetto sostenibile
CAMERINO Palazzo ducale, 29 luglio – 2 agosto 2012
Il Seminario di Camerino ha finalità formative, di aggiornamento e approfondimento nel campo della ricerca e della pratica, nel confronto fra Università, Professione e Società civile, con spirito libero e aperto al reciproco apprendimento. I temi proposti riguardano la trasformazione dei paesaggi costruiti alla ricerca della qualità architettonica e della sostenibilità ambientale.
TEMI DI PROGETTO E DI CONVERSAZIONE
Non temere di essere giudicato non moderno. Le modifiche al modo di costruire tradizionale sono consentite soltanto se rappresentano un miglioramento, in caso contrario attieniti alla tradizione. Perché la verità, anche se vecchia di secoli, ha con noi un legame più stretto della menzogna che ci cammina al fianco (1913). (Adolf Loos, Parole nel vuoto, Adelphi 1992)
Risanamento, ristrutturazione, ricostruzione
Intervenire sull’edilizia esistente può considerarsi un’azione sostenibile per il semplice fatto che presuppone il riutilizzo di risorse già presenti e senza spreco di ulteriore suolo da urbanizzare; vuol dire, soprattutto, migliorarne le qualità costruttive e ambientali in termini statici, di risparmio energetico, salubrità e sicurezza sociale.
Naturalmente l’intervento va declinato nelle varie forme del risanamento, ristrutturazione e ricostruzione, a seconda dello stato di fatto: i primi due casi presuppongono la scelta di modalità compatibili, non invasive, nel rispetto della natura costruttiva dei manufatti, senza forzature delle loro capacità prestazionali, non trascurando di considerare lo stretto rapporto statico e architettonico stabilito fra l’unità d’intervento in esame e le unità contigue. Nel caso di edifici storici, l’accostamento del nuovo all’antico, se ben motivato, creerà un rapporto dialettico in grado di enfatizzare entrambi.
Anche in caso di ricostruzione, pur nella libertà espressiva che materiali e tecniche attuali consentono, non può essere trascurato il rapporto con i luoghi, i caratteri distintivi delle comunità che li abitano e dei paesaggi conformati, la morfologia, il clima e la posizione geografica. Occorre, infine, sviluppare solide motivazioni costruttive e consapevolezza delle risorse disponibili, nell’uso di materiali e tecnologie innovative che consentano facilità di smontaggio, riutilizzo o dismissione programmata di parti dell’edificio.
Riqualificazione urbana e delle aree dismesse
Le aree urbane periferiche si configurano come luoghi di grande potenzialità evolutiva e, al tempo stesso, di massima fragilità ambientale. Su di esse si giocano le possibilità di un futuro habitat sostenibile se si saprà stabilire un giusto equilibrio fra costruzione della città e comportamenti sociali, ovvero fra l’ambiente fisico e la vita dei cittadini, la loro integrazione, la mobilità, il tempo libero.
Il progetto di riqualificazione urbana passa attraverso un nuovo modo di guardare lo spazio abitabile, aperto a diversi orizzonti interpretativi e alle istanze di una società multietnica, portatrice di nuovi modi di vivere e fecondi spunti di riflessione sulla città contemporanea.
Le aree industriali dismesse, gli spazi urbani marginali, i frammenti di territorio interclusi fra le infrastrutture, attualmente abbandonati al degrado possono offrire importanti temi di progetto decisivi per il futuro delle città, se contestualmente rivolti alla rigenerazione ambientale dei luoghi e all’accrescimento culturale ed economico delle comunità interessate. La riqualificazione dei tessuti urbani degradati riduce lo spreco dei suoli e favorisce l’integrazione sociale, mescolando le funzioni abitative con quelle del lavoro e del tempo libero, interrompendo quella destinazione d’uso monofunzionale che aveva caratterizzato le periferie delle città cresciute disordinatamente e per zone distinte.
Verde urbano e paesaggio rurale
Alla base della progettazione paesistica sta il risparmio delle risorse naturali ed economiche, sia riguardo ai sistemi naturali esterni agli insediamenti che all’interno di essi. Il verde urbano, per gli effetti di prevenzione igienico-sanitaria, di mitigazione climatica e dell’inquinamento rappresenta un bene fondamentale da tutelare e incentivare per il miglioramento della qualità della vita, in tutte le sue configurazioni: giardini, parchi, viali alberati, aiuole, tappeti erbosi, siepi, corridoi verdi, orti… L’ampiezza e la cura degli spazi verdi all’interno delle città ne costituiscono fattori di bellezza ed attrazione oltre che di benessere psicofisico.
Il paesaggio rurale, finora invaso dalle ramificazioni urbane e dalle sue escrescenze più sgradite, rappresenta un insostituibile patrimonio di vita in cui creare luoghi ‘abitati dalla natura’ rispondenti alle esigenze della produzione agricola, alla forestazione, alla vita degli animali e del genere umano ‘en plein air’. Le sue ramificazioni, invertendo la tendenza opposta, potranno invadere le aree urbane e l’architettura potrà dare loro espressione nel gioco sapiente fra natura e artificio.
Nel processo di ‘restauro’ delle ferite inferte al paesaggio cave dismesse, discariche, frammenti di territorio interstiziali, da danni ambientali potranno trasformarsi in opportunità per progetti motivati e sostenibili.
PROGRAMMA
Le giornate di studio comprenderanno sessioni con brevi relazioni programmate, comunicazioni e conversazioni interdisciplinari alternate a laboratori all’interno dei quali tutti gli iscritti potranno presentare i loro lavori e confrontarsi sui diversi aspetti dei temi progettuali proposti. Sarà allestita la mostra delle opere presentate dai partecipanti al premio con relativo catalogo a diffusione interna.
Nella giornata conclusiva, saranno assegnati gli attestati di partecipazione e i premi CAMERINO 2012.
Il seminario comprenderà la Festa camerte dell’Architettura con eventi d’arte, allestimenti e incontri conviviali.
Una monografia del seminario sarà pubblicata su ARCHITETTURA e CITTÀ, Di Baio Editore.
INFO: giovanni.marucci@unicam.it – www.unicam.it/culturaurbana
UNICAM Università di Camerino – Comune di Camerino
CNAPPC Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Macerata
Patrocinio: INARCH – INU – UIA Sezione Italia – ANIAI