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Bioarchitettura ed eventi _ di Franca Molinaro

Bioarchitettura ed eventi _ di Franca Molinaro

Bioarchitettura ed eventi _ di Franca Molinaro / OTTOPAGINE  1 7 2012

Questo articolo è stato pubblicato nella pagina Cultura del quotidiano OTTOPAGINE, edizione 1 luglio 2012  _

Da sempre il concetto di architettura si è identificato con l’idea di spazio interno o esterno studiato per adempiere alle molteplici esigenze dell’uomo, uno spazio che si modifica e si caratterizza secondo i luoghi, i culti, le ere, le civiltà. L’architettura, più delle altre arti, esprime appieno il volto di una comunità, ha una sua utilità immediata, tangibile, disegna gli spazi del vivere umano nella sua totalità assoluta. Seguire il suo sviluppo vale a individuare le esigenze dell’uomo dalla sua comparsa sulla scena storica. Le caverne poi le palafitte, le capanne di fango e le prime costruzioni di pietra sormontate da frasche, rappresentano le prime forme di abitazioni, già si parla, in qualche modo, di architettura. Il grande passo verso la vera architettura è promosso dalla spiritualità dell’uomo, infine, la diversificazione delle classi sociali stabilisce i canoni degli edifici e degli spazi. L’architettura segue il percorso dell’uomo e ne condivide il pensiero, dall’armonia perfetta adottata da Fidia, in cui lo spazio vive e respira, compenetrandosi tra interno ed esterno, interagendo, diventando aria e cielo, verso l’oscurantismo romanico dove l’uomo è soffocato dall’idea della morte e dell’aldilà. Ancora lo spirito si eleva in cerca di Dio ed innalza guglie aguzze poi si appiana e prende profili antropocentrici col Rinascimento. Corsi e ricorsi portano l’uomo alle soglie del ‘9oo con le conquiste tecniche più impensate, trionfa il ferro e il cemento che detta nuove regole e nuove sfide. Si assottigliano le mura, scompare la capriata, la pietra, resiste ancora il cotto. L’architettura degli ultimi anni ha visto l’impiego di materiali sempre più alternativi, a volte nocivi alla salute, a volte incompatibili con l’ecosistema. Troneggia il ferro nonostante la sua ottima termo conduzione, le vernici tossiche, i riscaldamenti con eccessiva immissione di ossido di carbonio. L’uomo corre verso mete impensabili e si allontana sempre più dall’origine. Per queste ragioni, architetti sensibili al problema ambientale coniarono, alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, un nuovo termine a cui si collega una scuola di pensiero volta alla ricerca di materiali e metodi costruttivi ecologicamente sostenibili. Dalla coscienza ambientale di tali ricercatori nasce la bioarchitettura, la Fondazione Italiana di bioarchitettura e antropizzazione sostenibile dell’ambiente si è costituita a Roma e vi fanno parte una quarantina di soci tra architetti, ingegneri, medici ed esponenti della vita culturale. L’obiettivo di questa fondazione è quello di edificare e abitare secondo criteri bio-ecologici e della sostenibilità. Il direttivo e’ guidato dalla fondatrice della rivista “Bioarchitettura”, Witti Mitterer, seguace dall’architetto Ugo Sasso, fondatore dell’organizzazione nel 1992. I criteri costruttivi nell’ambito della bioarchitettura tendono a recuperare l’armonia classica ottenuta con l’impiego di materiali ecosostenibili, nel rispetto del paesaggio, dell’antropizzazione preesistente, del sottosuolo e dell’orientamento per il recupero totale della luce e dell’energia solare, delle energie elettromagnetiche che imbrigliano il pianeta. Il luogo specifico prende importanza e, si valorizza attraverso la comprensione ed il rispetto del Genius Loci, lo spirito del sito. Il Genius Loci è un mito e come tutti i miti si esprime con un linguaggio simbolico, importante è capire l’idea che il luogo contiene in se stesso l’essenza della sua autoregolazione, ovvero la sua peculiare vocazione. Secondo Christian Norbey – Schulz “”proteggere e conservare il Genius Loci significa concretizzare l’essenza in contesti storici sempre nuovi”. Un archetipo, insomma, soggetto ad evoluzione culturale.

In virtù di questo pensiero si sono mossi alcuni studiosi dell’Alta Irpinia tra cui l’architetto Angelo Verderosa, promuovendo una serie di iniziative atte a valorizzare il territorio e a recuperarne il profilo somatico e la storia. “E’ un’occasione di incontro, promosso nell’ambito degli Stati Generali dell’Alta Irpinia, con l’intento di far conoscere il nostro territorio nel periodo più spettacolare dell’anno dal punto di vista paesaggistico, e con l’obiettivo di creare relazioni di scambio culturale in un confronto tra “esperti esterni” (docenti universitari, direttori di testate specialistiche, comunicatori” e amministratori e cittadini locali”, dichiara l’Architetto Angelo Verderosa. Il tema dell’incontro tenutosi al Goleto è stato “RECUPERA / RIABITA, Salviamo i piccoli borghi dell’appennino” introdotto dall’Arch. Verderosa, presente, per gli Stati Generali dell’Alta Irpinia, Mons. Tarcisio Luigi Gambalonga per l’Arcidiocesi di S.Angelo d.L.-Conza-Nusco-Bisaccia e Fr. Agnello Stoia,  Guardiano del Convento di S.Francesco a Folloni.

In effetti si è trattato di una 3 giorni, tra il solstizio d’estate e la festività di San Guglielmo, Patrono dell’Irpinia e fondatore dell’Abbazia del Goleto da cui si è partiti, con  ospiti e artisti arrivati da varie parti d’Italia e dall’Olanda, per un cammino nel paesaggio altirpino, guidati da Dario Bavaro, Direttore Istituzione Teatro Comunale Carlo Gesualdo.

Dopo il convegno, nel pomeriggio di sabato 23  il maestro enogastronomico Antonio Vespucci, ha guidato un Cammino nei luoghi topici del paesaggio irpino-lucano, dall’Abbazia del Goleto al Borgo Castello di Calitri al castello federiciano di Lagopesole.  A mezzanotte “Timbri di Pane” ospitati dal Laboratorio di panificazione di Cairano con Antonio Luongo  Fornaio Ecologico e i timbri di Luigi Di Guglielmo scultore del legno.

Nella Biblioteca del Goleto è stata allestita una mostra che sta attraversando i principali capoluoghi di regione in Italia; in Campania ha fatto tappa in Alta Irpinia. A presentare la mostra è stata la Prof.ssa Wittfrida Mitterer,  Direttrice della Rivista Bioarchitettura; sono intervenuti : l’Arch. Maria Grazia Santoro, Bioarchitettura Basilicata e l’Arch.  Fulvio Fraternali,/ Presidente Ordine Architetti PPC Provincia di Avellino; il Dr. Antonio Guerriero, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S.Angelo d.L. e il Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Dr. Michele Forte.

L’iniziativa è patrocinata oltre che dalla buona volontà degli organizzatori, dalla Holzbau Sud,   Bioarchitettura,  Ordine  Architetti PPC Provincia di Avellino, Giornale dell’Architettura,  Cocerest s.c., Evento Borghi&Centri Storici MADEexpo e da  Cairano 7x 2012.

RECUPERA / RIABITA _ Abbazia del Goleto  22-23-24 giugno 2012 _ _ _ ARTICOLI CORRELATI

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