09 Apr Cosa possiamo fare?
Cosa possiamo fare in questo momento per la nostra terra d’Irpinia ?
di Angelo Verderosa / 9 aprile 2015
E’ una domanda che mi assilla da un po’ di tempo; vivo e lavoro qui; ho scelto, come tanti, di abitare il luogo dove sono nato. Ho studiato e lavorato per circa dodici anni altrove, poi ho avvertito sempre più la ‘bellezza’ di questo luogo. Prima con Comunità Provvisoria, poi con Cairano 7x, IrpiniaTurismo e Piccoli Paesi, ho avuto modo ancor più di conoscere le potenzialità culturali e paesaggistiche del territorio; e soprattutto la capacità di giovani intellettuali a lavorare in rete con l’obiettivo di recuperare e riabitare. Una ‘bellezza’ che adesso vivo con timore. Non c’è giorno che passa senza leggere degli appetiti che crescono lungo le aree interne dell’Appennino : trivellazioni petrolifere, eolico selvaggio, fotovoltaico in aree agricole, prelievi idrici forzati, cave; fino all’incubo –militarizzato- di una mega-discarica al Formicoso, a 1000 metri di altitudine, sopra le falde acquifere…
Avide follie alimentate da un increscioso, progressivo, spopolamento dei piccoli paesi. Si aggiunga la chiusura di ospedali, tribunali, ferrovie, scuole, uffici postali, finanche diocesi … e il gioco è fatto. Prendere o lasciare. Andremo tutti, col piano casa regionale, ad ingrossare le periferie napoletane? NO ! Resistere, Conoscere, Testimoniare, Comunicare.
Devo dire che ormai siamo in tanti; ogni giorno che mi affaccio in rete trovo nuovi ragazzi che intraprendono con orgoglio la strada della conoscenza e della difesa; è un tam-tam di pagine facebook e profili twitter e foto flickr dedicate all’ Irpinia; non solo, esplodono blog, portali, guide, flash-mob, magazine on line. Con sempre maggiore e diffuso orgoglio si postano foto di paste fatte a mano e prodotti dell’orto biologico sotto casa; non c’è solo l’olio Ravece e il vino Taurasi… E poi ci sono fotografi, film-maker, musicisti, giornalisti e scrittori: sono loro i nuovi narratori, capaci di raccontare e affascinare; l’Irpinia, a leggerla, diventa terra leggendaria, terra di ‘coppoloni’, capace di farti mettere in viaggio…
Certo, ci ritroviamo il locale presidente di confindustria, produttore di olio, che inneggia al petrolio… E poi, alcuni sindaci che parlano di progresso così giustificando altre pale eoliche, elettrodotti e gallerie inutili… Ce ne sono altri che i fondi europei continuano a spenderli in fognature e fontanelle rionali…
Ma devo anche dire che ci sono tanti amministratori giovani e intelligenti che usano la posta elettronica, sanno scrivere in italiano e non hanno esitato un attimo a scendere a fianco dei comitati per dire no al petrolio… Ecco, adesso è il momento di ragionare con chi è intelligente. Con chi è capace di vedere e raccontare la bellezza di questa terra, fatta di pane e paesaggio.
Il procuratore della repubblica ha fermato lo scempio di un elettrodotto in costruzione sostenendo, primo in Italia, che il nostro paesaggio è integro e va tutelato; c’è uno scontro in atto, sociale più che culturale: da una parte chi sostiene che in nome del lavoro si possono anche distruggere le risorse di un territorio, dall’ altra chi è certo che la bellezza potrà salvarci, non solo dando lavoro. Predatori e visionari…
La cartella assegnatami da Elisa volge al termine e spero sia chiaro da quale parte io stia.
Negli ultimi due anni, col ‘Forum Appennino’ abbiamo censito oltre 40 comitati civici e associazioni impegnati nella difesa ambientale in Irpinia; si obietterà che le associazioni sono composte da uno sparuto numero di ecologisti. Se anche fosse così: sono persone sensibili e serie; sentinelle del territorio che stanno cercando di costruire una rete di salvezza; si vigila, si segnala e si scende in campo insieme : i ragazzi ‘no-triv’ di Gesualdo stanno facendo un grande lavoro.
Ma non basta.
C’è adesso bisogno di ‘comunicare’ –nel miglior modo possibile- la bellezza del nostro territorio : farla conoscere. Ecco allora la strada del Touring Club Italiano, più o meno la stessa del FAI, del CAI, di Italia Nostra, del Wwf; più siamo , meglio è. Utilizzare la buona comunicazione per raggiungere l’anima di abitanti e potenziali visitatori interessati non solo alla tutela ma anche alla conoscenza e alla promozione di paesi, terre e paesaggi.
Nasce così, da questa visione, un gruppo di persone che hanno deciso di impegnarsi in maniera costruttiva attraverso la nuova rete territoriale del Touring, la più grande ed estesa associazione italiana nel campo della cultura e del turismo: 300.000 soci, presidi territoriali in ogni provincia, 205 paesi bandiere arancioni; un’attività cartografica ed editoriale di prim’ordine. Basti dire che la rivista mensile –co-edita con National Geographic, è letta da oltre 600.000 persone.
E così, venerdì prossimo, 17 aprile 2015 ci riuniremo nella millenaria e baricentrica Abbazia del Goleto, in Irpinia, per presentare il nuovo Club di Territorio che si chiamerà ‘Paesi d’Irpinia’; è nuova impresa, fondata unicamente sul volontariato e animata da una rete di crescente entusiasmo.
Servono nuove narrazioni per presentarci su scenari più ampi; c’è chi ha sempre più necessità dei vuoti delle nostre terre, dei silenzi dei nostri paesaggi, della bellezza dei nostri paesi. C’è urgenza di stabilire nuove relazioni con chi ha bisogno di essere accolto. La bellezza ci sosterrà.
Angelo Verderosa è architetto, da tempo impegnato nel recupero di beni storici e architettonici tra i quali ricordiamo in Irpinia, soprattutto, l’Abbazia del Goleto, il Castello di Taurasi, il Borgo medioevale di Castelvetere, il Castello di Quaglietta. E’ blogger di Piccoli Paesi e animatore di Cairano 7x; da pochi mesi è stato nominato Console regionale per l’Alta Irpinia dal Touring Club Italiano.