02 Dic Convegno Arkeda a Napoli
ARKEDA
mostra convegno dell’architettura, edilizia, design ed arredo
Mostra d’Oltremare Napoli 1/2/3 dicembre 2017
SABATO 2 DICEMBRE 2017
SALA ARCHITETTURA PAD. 6 – ore 15,00/18,30
RECUPERA/RIABITA, EMOZIONI x AZIONI ECO-SOSTENIBILI
CFP accreditamento Ordine Architetti PPC Avellino
Introducono
Roberto Cappelli, Coordinatore Arkeda
Fulvio Fraternali, Presidente Onorario Ordine Architetti PPC Avellino
Intervengono
Andrea Damiati, Progetto Instaura
Lucie Boissenin, Università di Grenoble
Giovanni Villani, Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino
Massimo Pica Ciamarra, Fondazione Italiana BioArchitettura e Antropizzazione sostenibile dell’Ambiente
Relaziona
Angelo Verderosa, Istituzione premio nazionale ‘Recupera/Riabita’
<<Recupero e riuso dei materiali di scarto in architettura / criteri ambientali minimi>>
Concludono
Dario Bavaro, Presidente Associazione Irpinia 7x
Gianni Fiorentino, Azienda Agricola Fiorentino
Vincenzo De Maio, Vice-presidente Ordine Architetti Avellino
ore 18 Wine Break – Approfondimenti e visite tecniche agli stand
Aziende: Cantina Fiorentino, Paternopoli
Abstract
Con i nuovi ‘Criteri Ambientali Minimi’ (CAM), in vigore con D.M. 11 ottobre 2017, i Comuni devono valutare se sia realmente necessaria la costruzione di un nuovo edificio o se non si possa invece adeguarne uno esistente migliorando la qualità del costruito, considerando anche l’estensione del ciclo di vita utile degli edifici e favorendo il recupero dei complessi architettonici di valore storico artistico.
Usare la gomma più che la matita.
Ad una scala territoriale, abbiamo in Campania un ingente patrimonio edilizio inutilizzato, soprattutto lungo la dorsale appenninica, che deve essere recuperato. Serve sicuramente una visione nuova dell’utilizzo delle risorse disponibili, fermare i ‘piani casa’ e puntare ad un riequilibrio tra area metropolitana e area montana, ripensando la distribuzione dei servizi e dei collegamenti ferroviari al fine di riabitare i microcosmi dell’Appennino.
Recuperare per Riabitare.
Ad una scala invece più ravvicinata bisogna sensibilizzare gli animatori della filiera edilizia; azioni eco-sostenibili virtuose puntano ad esempio al recupero e al riuso dei materiali aridi e di scarto provenienti da tagli e demolizioni. Si pensi ai processi di ricostruzione post-terremoto; in Umbria hanno tuttora il problema dei crolli delle murature di pietrame assimilati per norma a rifiuti…
Riutilizzare scarti e rifiuti per l’architettura.
Bisognerebbe vietare gli inerti trasportati dalle cave e favorire la frantumazione e il riutilizzo di quell’inservibile che rimane dei crolli dei vetusti edifici: massi e massetti, coppi rotti e pezzi di laterizio, pietrame e ciottoli, travi e tavolati di legno. Materiali utili per murature e nuovi intonaci, massetti e pavimentazioni che permettono agli edifici di autorigenerarsi con i propri elementi originari; aiuteremo l’ambiente a resistere meglio innescando nuove micro-economie legate al riciclo e al riuso. Micro-economie capaci di generare nuovi posti di lavoro in loco, con filiere corte sottratte alle multinazionali.
Riabitare (in loco) per Recuperare.
Struttura
Registrazioni ore 15 / start ore 15.15
Dopo i saluti introduttivi di Roberto Cappelli e Fulvio Fraternali, avremo 4 interventi da 15 minuti:
Andrea Damiati, ci parlerà del ‘cammino’ di conoscenza avviato con Instaura lungo i paesi vesuviani e i borghi dell’entroterra.
Lucie Boissenin, porta avanti la sua tesi di dottorato in Irpinia per la facoltà di architettura di Grenoble sulla figura dell’architetto come animatore del recupero, non solo architettonico, dei borghi rurali.
Giovanni Villani, continua a dedicare la sua missione pubblica al recupero e alla valorizzazione di quanto scampato a terremoti ed abbandono, soprattutto nelle aree marginali dell’Irpinia e del Cilento.
Massimo Pica Ciamarra, sconfortato dalla cronica lentezza italiana nell’attuare nuove visioni di antropizzazione sostenibile dell’ambiente, ci emozionerà con la nuova sfida spazio-temporale lanciata con ‘OrbiTecture’.
Dopo breve pausa, la relazione di Angelo Verderosa che, a partire dai cantieri di recupero dei borghi della Terminio-Cervialto (1999 – con Massimo Pica Ciamarra) e dal restauro dell’Abbazia del Goleto (2003), ha sperimentato, attraverso i disciplinari tecnico-prestazionali e le successive fasi di cantiere, la filiera del riciclo dei materiali aridi nei cantieri di recupero. Durante il convegno saranno illustrate alcune voci di capitolato e le immagini di quanto realizzato.
Avviando le conclusioni dell’evento formativo, Dario Bavaro illustrerà una serie di azioni comunitarie che dal 2011 hanno dato il via al progetto “Recupera-Riabita, salviamo i piccoli borghi dell’Appennino”; divenuto dal 2014 premio nazionale, viene attribuito a chi ha recuperato un luogo dell’appennino; a chi, invertendo la tendenza dello spopolamento, ha generato visioni, emozioni e nuova occupazione in luoghi destinati diversamente all’abbandono.
Gianni Fiorentino, produttore di vini doc, ha recuperato nell’area del Taurasi, un materiale nobile e incorruttibile quale il legno di castagno per ‘fasciare’ la cantina di famiglia; ci porterà alcune immagini significative del gradimento del pubblico verso questa architettura eco-sostenibile (vino/legno).
Vincenzo De Maio, giovane vice-presidente dell’ordine di Avellino, oltre a portarci una sua recente esperienza nel campo del riuso edilizio di scarti di lavorazione dei pellami, proverà a fare sintesi dei contributi, delle emozioni e delle possibili azioni correlate alle tematiche affrontate.
Al termine dell’evento formativo (18,30 ca.), degustazione vini della Cantina Fiorentino, Paternopoli / Irpinia
Di seguito, alcune immagini del convegno