25 Mag Il “BORGO BIOLOGICO” alla Biennale Architettura di Venezia 2018
Oggi apre a Venezia la “Biennale Architettura”, la massima rassegna internazionale dedicata all’architettura. L’Irpinia dei “Piccoli Paesi” è presente nel Padiglione Italia con il “Borgo Biologico”, opera selezionata dal curatore Mario Cucinella. Una realizzazione corale, partita 20 anni fa con piccoli tasselli, attraversando Cairano 7x e Comunità Provvisoria. A Venezia, da oggi fino al 25 novembre 2018, tra le più interessanti architetture realizzate nel mondo, c’è il più piccolo e spopolato borgo dell’Appennino italiano a rappresentare la nostra terra d’Irpinia e le nostre speranze. (Angelo Verderosa, 25 maggio 2018).
Alcune immagini del Borgo Biologico esposto alla Biennale Architettura di Venezia 2018 sono QUI.
Il Borgo Biologico, nel mese di giugno 2018, ha visto ben 3 importanti pubblicazioni:
1. ARCIPELAGO ITALIA, Progetti per il futuro dei territori interni del Paese / Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018. Sfoglia di seguito l’estratto del catalogo ufficiale della Biennale 2018: sommario, introduzioni e pagine dedicate all’Appennino campano e al BORGO BIOLOGICO – RECUPERI INTEGRATI di Verderosa Architetti. Il catalogo è nelle librerie italiane, per l’estratto in PDF (hd) scrivere a Verderosa studio.
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2. ARCIPELAGO ITALIA Annex | Padiglione Italia alla Biennale Architettura di Venezia 2018 | DOMUS n.1025 giugno 2018, supplemento. Sfoglia di seguito l’estratto della pubblicazione: sommario, introduzione di Mario Cucinella e pagine dedicate al BORGO BIOLOGICO di Verderosa Architetti. Domus è in edicola, per l’estratto in PDF (hd) scrivere a Verderosa studio.
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3. 100 PROGETTI ITALIANI | a cura di Franco Bulgherini | Casa editrice RDE Riccardo Dell’Anna & C. | 2018. Sfoglia l’estratto della pubblicazione, QUI
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“Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese” è il titolo del progetto del curatore Mario Cucinella per il Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (26 maggio – 25 novembre 2018) promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, MiBACT“.
La candidatura alla Biennale Architettura di Venezia è stata inoltrata da Verderosa Architetti Angelo e Federico.
Luogo: Comune di Cairano (Avellino, Irpinia), Latitudine: 40.8954964, Longitudine: 15.3668904 | Anno: 2016 | Committente: Comune di Cairano / Fondi PSR Regione Campania: POR CAMPANIA FESR 2007/2013 – ASSE 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E ATTRATTIVA CULTURALE E TURISTICA – OP. 1.9 BENI E SITI CULTURALI – DGR 148/2013 | Superficie/dati dimensionali: 4.000 m2 | Budget: 1.500 €/m2
Project leader: Verderosa Architetti Angelo e Federico | Consulenti: Accanto srl engineering, VZL+Architetti Associati, G. Maggino, R. Lettieri, Rufolo, G. Cuozzo, S. Paciello, B. Verderosa.
Coralità di risultato (1999-2018) con: Dario Bavaro, Luigi D’angelis, Federico Verderosa, Giovanni Maggino, Michele Rufolo, Benedetta Verderosa, Sergio Paciello, Giacomo Cuozzo, Giovanni Spiniello, Marciano&Partners, Verderosa studio e con Franco Dragone. Fotografi: Antonio Bergamino, Antonio Sena, Mariano Di Cecilia.
Alta Sorveglianza: Soprintendenza ABAP di Salerno ed Avellino.
Impresa esecutrice: Edil Geo srl, Nola (Na); direttore tecnico Geom. Sabato D’Elia, Geom. Pasquale Rozza, collaboratore; sub-appaltarice: Cosir srl, Calitri (Av); direttore tecnico Ing. Leone Frieri.
SINTESI
Tecnologia e modernità si relazionano con paesaggio e tradizioni in una serie di recuperi integrati, estesi per 4.000 mq tra spazi urbani, attrezzature ed alloggi ripensati per dare accoglienza in uno dei piccoli paesi dell’entroterra italiano. A Cairano (Av), in Irpinia: 300 abitanti su una rupe a 800 m di altitudine, sulla dorsale appenninica, al confine tra Campania e Lucania; in una zona ad elevato rischio sismico. Lontano dalle luci e dal rumore, un paesaggio incontaminato, straordinario, vuoto.
Il borgo si eleva tra i campi di grano, il fiume e la ferrovia. Sito archeologico con testimonianze degli scambi culturali tra i due mari nella Fossakultur (VIII sec.aC) è stato poi presidio inespugnabile consorziato ai Sanniti contro Roma. Nuove tecnologie di adeguamento antisismico e di risparmio energetico, e manodopera e materiali locali (km.0) identificano il recupero del ‘borgo biologico’, idea finanziata con fondi europei, capace di generare un nuovo equilibrio tra abitanti e territorio.I ruderi, lasciati dal terremoto del 1980, sono stati riadoperati come alloggi dell’albergo diffuso; una nuova porta d’ingresso, in legno e ferro, segna il passaggio tra vecchio e nuovo. Forte attenzione è stata data all’arte e alla cultura con la piazza-teatro, la scuola-museo (sede delle master-class sui mestieri dello spettacolo) e l’organo a canne azionato dal vento della rupe. L’antica vocazione vitivinicola ha favorito il recupero del sentiero arcaico, luogo-mercato dedicato al vino: 100 grotte-cantine radicate nella roccia e nel paesaggio. I vari interventi, sia pubblici che privati realizzati negli ultimi anni, sono utilizzati dai residenti per eventi culturali ed accoglienza turistica, incrementando l’occupazione e migliorando la qualità della vita di chi è rimasto. Il borgo sulla rupe, di fatto un’entità isolata geograficamente, favorisce oggi nuove relazioni tra abitanti e artisti, tra contadini e imprese; innescando nuovi micro-sistemi economici locali. Segni e segnali resilienti, utili alla ripartenza di una comunità che non si è arresa e che ha fiducia nel futuro (testo di Benedetta Verderosa).
2018 05 25 Biennale Venezia _ Verderosa architetti