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[caption id="attachment_864" align="alignleft" width="210" caption="Paesaggio irpino con grano Senatore Cappelli _foto verderosa"][/caption] IL MATTINO 7.7.2010 _   Nella sua tenuta agricola «La Turchina», vicino Viterbo, la giovane Loretta Di Simone, laureata in giurisprudenza, ha riseminato il grano «Senatore Cappelli». Aveva ritrovato, per caso, un vecchio sacco di semi. Anche in Alta Irpinia, specie sul Formicoso, si coltivava fino a pochi anni fa quella particolare varietà di grano che porta il nome del fautore della riforma agraria negli anni ’30. Le spighe erano alte quanto un uomo. Loretta Di Simone ha avuto successo: il «grano Cappelli» , essendo un seme antico, ha un glutine molto digeribile e facilmente tollerabile, ricco di proteine; ha ottenuto una pasta buona, di sapore, certificata dall’Università di Firenze come salutare. Loretta ha ripreso l'attività agricola della famiglia con due obiettivi aggiunti : riavvicinare i giovani all’agricoltura e rieducare le persone ad essere consapevoli di quello che quotidianamente mangiano. Tutti avranno notato nell’ultimo mese la martellante campagna informativa del Ministero delle Politiche Agricole su quotidiani e riviste: «L’agricoltura italiana punta sui giovani, l’agricoltura a beneficio di tutti»; «Le aree rurali per uno sviluppo sostenibile; le nuove sfide dell'agricoltura: imprese giovani ed efficienti per valorizzare i prodotti del territorio e tutelare ambiente e paesaggio».

a Santo Stefano di Sessanio e Onna, convegno dell'INBAR _ Nell’ambito dei lavori di ricostruzione della cittadina di Onna a L’Aquila, sostenuti dal Governo tedesco e di cui stiamo curando direttamente il coordinamento secondo i principi della Bioarchitettura, lunedì 28 giugno 2010 è prevista una giornata di studio con visite guidate nei luoghi della ricostruzione. A questo importante appuntamento prenderanno parte, oltre al Sindaco de L’Aquila, il Presidente della Provincia de L’Aquila, anche l’arch. Lucien Kroll (Bruxelles), l’antropologo Franco La Cecla (Parigi), e l’arch. Massimo Pica Ciamarra (Napoli), per dare vita a un confronto tra esperienze professionali diverse, volte ad una ricostruzione partecipata e sostenibile, nel rispetto del DNA autentico del luogo.