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In cantiere sono stati riutilizzati materiali locali, in larga parte provenienti dagli stessi edifici terremotati, con l’obiettivo di contenere il ciclo dei consumi, recuperare la tradizione costruttiva e fornire un’indicazione didattica alle maestranze e ai visitatori. Una macina elettrica, imposta per capitolato, ha permesso di frantumare i materiali provenienti da demolizioni e tagli murari; sono stati così contenuti volumi e costi di trasporto a rifiuto. Il miglioramento sismico ha previsto iniezioni consolidanti, rifacimento delle piattabande e dei cordoli sommitali, solai in legno di castagno con tiranti in acciaio e capochiavi a vista. Il riscaldamento avviene con stufe alimentate a legna. Si rivivono atmosfere di sogno, legate all’infanzia rurale dei luoghi.
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