Al castello vi si accede con fatica, solo a piedi o a dorso d’asino, attraverso gli stretti vicoli del borgo medioevale: superato l’alto muro di cinta, si sale al piazzale panoramico che domina la valle del Sele e quindi al doppio portone d’ingresso. Nell’organizzazione spaziale prevale l’orografia della rupe calcarea che ha conformato nel tempo i volumi intorno al cortile. Il sisma del 1980 aveva compromesso le architetture originarie riducendo il luogo in una selva di rovi e macerie. Il progetto ha mirato alla rilettura dei ruderi, stabilizzandoli e ridisegnandoli mediante terrazzamenti, contrafforti e barbacani, anche nell’ipotesi di un loro eventuale futuro reimpiego per la ricomposizione volumetrica degli ambienti originari.
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