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Cantina Fiorentino, progettata e diretta da Angelo Verderosa
E’ l’unica cantina in Irpinia, terra a forte vocazione vitivincola (Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi), realizzata in legno e con tecniche di bio-architettura.
Uno spazio di relazione tra la campagna e l’uomo; l’architettura sceglie un profilo mimetico, scavato, terraneo. I materiali sono naturali, duri (e puri); prevalgono il legno massiccio e il ferro crudo spazzolato. Il terreno pietroso viene lasciato in alcuni tagli stratigrafici a vista. Una vela di copertura ‘verde-rame’ emerge dal terrazzo, capta l’immagine del grande pinus pinea e la riverbera dentro gli spazi di accoglienza e degustazione.
La cantina adotta tecnologie di assemblaggio ‘a secco’, sceglie tecnologie attente al contenimento dei consumi energetici e materiali naturali a basso costo comunicando la filosofia aziendale attraverso un’architettura dal linguaggio essenziale, delicato, sobrio. Maestranze e materiali sono in prevalenza a km. zero; strutture e materiali in elevazione sono rimovibili e riciclabili; il raffrescamento estivo è supportato da ventilazione naturale innescata da vasistas in alto; le acque piovane vengono filtrate e riutilizzate. Soluzioni di tipo sartoriale sono apprezzabili nei dettagli realizzati dagli artigiani locali.
La nuova cantina punta ad una comunicazione subliminale: il legno parla già di vino; è un materiale autentico, caldo, schietto, vivo; come il vino. Vino e legno in un connubio di memorie arcaiche. In questa cantina si produce con uve che appartengono alla famiglia proprietaria e che vengono coltivate nel terreno vitato, biologico ante litteram, intorno alla stessa cantina. Serviva pertanto un’architettura pulita, una botte più grande. In legno.
Gli spazi si snodano attraverso una sequenza dinamica verticale/orizzontale e servono una serie di funzioni votate all’accoglienza dei visitatori oltre che alla produzione. Al piano interrato, con un volume a doppia altezza, c’è la zona produzione con fermentini e serbatoi inox per complessivi 650 hl.; si tratta di uno spazio di lavoro dotato di illuminazione e aerazione naturale grazie all’altezza complessiva di oltre 5 ml. In un volume coibentato e protetto naturalmente dalla terra circostante c’è la barricaia con antiche botti di castagno e nuove barrique di rovere.
Sotto il terrazzo principale trovano posto le restanti attrezzature di lavorazione stagionale dell’uva come la pigia-deraspatrice e la pressa. Gli spazi del piano terra accolgono i degustatori, parte integrante dell’attività di produzione : ingresso con banco di accoglienza, informazioni, degustazione e vendita / servizi igienici distinti tra personale e pubblico, corredato da bagno disabili / ufficio / ampio locale bottiglieria per deposito ed esposizione delle bottiglie divise per annate. L’edificio è stato realizzato in zona sismica 1.
La committenza è stata affascinata fin dal primo momento dalla potenza narrativa del legno a vista; cemento armato e muratura sono stati relegati negli spazi interrati, poi solo tecnologie di posa a secco con legno a vista sia all’interno che all’esterno; sia lungo le pareti che per le pavimentazioni. Conti (e calcoli energetici) alla mano si è dimostrato che col legno si poteva contenere lo spessore dell’involucro perimetrale raggiungendo un’alta performance architettonica. In conclusione : committenza felice e logo aziendale che riprenderà la trama delle facciate esterne in legno.
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Efficienza energetica
Trasmittanza media strutture opache 0,19 W/mqK (Uw)
Classe energetica ‘A’
Certificazioni UNI/TS 11300-1:2014 -2:2014 -3:2010 -4:2012
Efficienza involucro invernale (EPi) 7,70 kWh/m² anno
Efficienza involucro estiva (EPe) 5,50 kWh/m² anno
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Sistema utilizzato L’edificio è stato realizzato in zona sismica 1. Strutture interrate: pareti in cemento armato su graticcio di travi rovesce. Strutture in elevazione, solai e coperture: legno lamellare. Le partiture perimetrali sono tutte ‘a secco’, in legno lavorato a vista; sul lato esterno: parete ventilata con listoni di legno massiccio di castagno locale in tinta naturale; sul lato interno: pannelli di legno multistrato di abete satinato e sbiancato. Il legno prevale sulle pavimentazioni; all’esterno: doghe di castagno lavorato come nella facciata; all’interno: liste di quercia massello lavorate in prefinito. Intradossi solai e coperture: legno a vista in abete naturale battentato, rifinito con bianco semitrasparente e satinato. Arredo bottiglieria: legno multistrato di abete satinato e sbiancato.
Approvvigionamento energetico
L’impianto fotovoltaico è posizionato sulla falda maggiormente visibile dai visitatori, orientata sud-est; contribuisce all’autonomia energetica delle pompe di calore con funzione specialmente ‘didattica’, a servizio della reception cantina. L’impianto solare-termico, realizzato con pannelli di nuova generazione e integrato con boiler, assicura la produzione di acqua calda sanitaria anche a servizio dell’impiantistica specifica della cantina. L’impianto idrico (irrigazione superfici verdi esterne, lavaggio superfici interne) è autosufficiente grazie alla cisterna di notevole capienza alimentata da una sorgiva naturale e dal recupero delle acque piovane attraverso drenaggi e filtrazioni a ghiaia. I locali interrati, dedicati alla lavorazione e produzione, sono areati e illuminati per via naturale da infissi posti in alto lungo il perimetro del fabbricato.
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Note redatte durante il primo sopralluogo (marzo 2013): siamo alla ricerca di un abito sartoriale, su misura, cucito a mano… / Ho trovato che l’interfilare dell’attuale vigneto è circa 6,50 / La casa esistente è 13 metri di lato / Sono misure che si fidanzano tra loro… / La Cantina sarà allora un quadrato 13×13 che si ‘innesta’ tra i filari del vigneto / Scaveremo, cercando il tepore del terreno / cercando di non disturbare il silenzio sotto il pino / Ci orienteremo sulla linea dell’ombrello maestoso, elemento principe della campagna. / Cucendo reti tra pinus, olivo e fabbricati esistenti. La famiglia Fiorentino vuole un piccolo edificio in parte interrato, quanto più sobrio possibile, ed elegante al contempo, con l’impiego del legno come una botte di castagno di quelle che usavamo in Irpinia, con muratura continua contro-terra e il resto tutto in legno autonomo e visibile rispetto alla parte portante. I pilastri saranno di sezione circolare come riferimento ai pali dell’antico vigneto presenti e ad un magnifico pinus pinea che è anche il logo dell’azienda.
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Cronoprogramma dei lavori -scavi (ott. 2013) / -opere in c.a. controterra (nov. 2013) / -travi e pilastri e solaio di soppalco in legno lamellare (dic. 2013) / -copertura in lamellare (feb. 2014) / -copertura a doppia aggraffatura (mar. 2014) /-murature perimetrali e impianti (set. 2014) / -pavimentazioni e infissi (mar. 2015) / -sistemazioni esterne (giu. 2015).
Foto Archivio studio (cantiere)
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Credits
località: Paternopoli (Av), contrada Barbassano
periodo di costruzione: 2014-2015
progettista e direttore dei lavori: Arch. Angelo Verderosa www.verderosa.it
progetto strutturale: Ing. Sergio Paciello
progetto impiantistico: Arch. Michele Rufolo
con Annalisa Vietri, geologia / Quirino Iorio, sicurezza / Luigi Fiorentino, collaudatore statico in c.d’o. / CSR Consulenti Sviluppo Rurale
committente: Fiorentino Società Agricola arl / R.u.p. Dr. Giovanni Fiorentino
cronologia: progetto esecutivo mag-set 2013 / realizzazione 2013 – 2015
fondi: Regione Campania PSR misura 121
imprese costruttrici:
Opere edili: Cugini Gregorio snc, Tommaso Gregorio, Paternopoli
Legno lamellare: Rubner spa – Holzbausud, Calitri
Coperture e pareti perimetrali in legno, terrazzi: Sistema Tetto srl, Chiusano S.D.
fornitori :
Scavi e movimentazioni: Attilio Storti, Paternopoli
Infissi: LVA, Paternopoli
Lavori in ferro Antonio Tenore, Paternopoli
Climatizzazione e impianti idrici: Termo-idraulica Mario Gentile, Paternopoli
Impianti elettrici e illuminotecnica: Imetel srl di Alfonso Monteforte, Paternopoli
Arredi in legno: Falegnameria Artigiana Tropica, Paternopoli
Pittore edile: Antonio Morsa, Pateropoli
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VISITE GUIDATE e INFO : +39 347 4869310
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