Restauro del Castello di Quaglietta | 1988-2011 | Comunità Montana Terminio-Cervialto | Comune di Calabritto (Av)
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ARTICOLI CORRELATI (clicca per accedere a testi e foto)
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I Borghi della Terminio-Cervialto (pubblicazione per la BIT Milano 2006) | QUI
Per sfogliare la raccolta completa degli interventi di recupero dei Borghi medievali | QUI
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Credits
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Relazione illustrativa del progetto definitivo (2008) | sintesi
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Committente : Comunità Montana Terminio-Cervialto, Montella / AV) – R.U.P. Ing. Fernando Chiaradonna / su delega del Comune di Calabritto
Concorso di idee (1988)
Progetto preliminare (2002)
Progetto definitivo (2003)
Progetto esecutivo (2008)
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20 (venti) anni dopo il Concorso di Idee va in cantiere un primo lotto di lavori che mira al consolidamento e messa in sicurezza dei ruderi.
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L’impianto architettonico originario è basato su pianta quadrangolare, originata dal mastio centrale, con cortile interno; i grafici di rilievo annotato offrono una lettura di ricostruzione orografica del sito: nel punto sommitale del grande masso calcareo di Quaglietta si innesta la principale torre difensiva, il mastio, il donjon, da cui avveniva il controllo visuale, a 360° senza alcun impedimento, del territorio all’intorno.
A sud la valle del Sele verso i Monti Alburni, a ovest i Monti Picentini, a nord la valle del Sele verso la Sella di Conza e S.Gerardo, a est i monti di Valva.
Al Castello si accede unicamente dal borgo medioevale, superando porte e impervie strettoie; superata l’alto muro di cinta, si prende la rampa di accesso; da questa si sale al piazzale panoramico e quindi al portone d’ingresso del Castello; per mezzo di un androne coperto da una volta a botte si passa al cortile da cui si diparte la scala di accesso ai vari livelli.
La pianta si ripropone su tutti i livelli con variazioni e ampliamenti dovuti alle possibilità offerte dall’orografia piramidale.
Quello che rimane dell’antico maniero è quanto sopravvissuto al disastroso sisma del 1980 e all’incuria seguita fino alla data odierna (2008).
Il progetto di restauro prevede il consolidamento di quanto a noi pervenuto e l’integrazione muraria con l’utilizzo di tecniche tradizionali al fine di rendere l’intero complesso strutturale efficiente ed idoneo all’impiego futuro.
Il sistema fondazionale, così come concepito originariamente, non presenta nella sua globalità patologie strutturali rilevanti; vi è la sovrapposizione degli elementi lapidei costituenti la struttura fondale direttamente sulla roccia affiorante, nei luoghi e nei modi imposti da quest’ultima.
L’intervento di restauro è urgente e necessario sia per conservare quanto scampato al sisma che per evitare l’ulteriore diffondersi del quadro fessurativo e dei conseguenti crolli; ulteriori ritardi potrebbero portare alla completa rovina delle importanti tracce architettoniche tuttora leggibili.
Metodologicamente si è proceduto alla esecuzione di approfonditi rilievi topografici, architettonici, di opportuni saggi e sopralluoghi in sito al fine di accertare lo stato dei luoghi.
I grafici sono il frutto di 4 mesi di rilievi dettagliati, eseguiti in loco dal gruppo di studio che ha affrontato tutte le difficoltà costituite dai ruderi pericolanti.
Il progetto, almeno in questa fase (p. definitivo), si limita a proporre la ricomposizione volumetrica di parte dei ruderi (facciata principale e torre) lasciandone altri allo stato in cui si trovano (lato rupe a nord); dai grafici si evince con chiarezza lo stato dei ruderi e le parti da ricomporre; si immettono elementi in acciaio per segnalare percorsi e scale e 2 ascensori per dare accessibilità ai disabili.
Si ricavano 3 sale per gruppi di 50-60 persone (convegni ed attività didattiche) e altre sale di uso pubblico.
L’immobile viene dotato di servizi igienici e attrezzature per il superamento delle barriere architettoniche compatibilmente col valore architettonico dei beni vincolati.
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Coordinatore: Prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra
Responsabile della Progettazione: Arch. Angelo Verderosa
Collaboratori: Geom. Francesco De Blasio / Geom. Pasquale Lodise
Strutture e Consolidamento: Prof. Arch. Giacomo Tempesta (definitivo) / Ing. Michele Giammarino Geotecnica : Prof. Gianfranco Urciuoli
Dati Dimensionali: Superficie complessiva del lotto mq. 2542 | Superficie netta complessiva mq. 1151
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