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Un edificio pubblico, al centro di un bel borgo irpino, che per vedere la luce ha dovuto aspettare 16 anni, subendo un iter amministrativo lungo e travagliato; la vicenda -di seguito raccontata- è uno spaccato dell’involuzione delle procedure di realizzazione delle opere pubbliche in Italia; dagli anni inizi degli anni ‘2000 si assiste ormai ad un’involuzione irreversibile; nel caso qui illustrato ha contribuito anche un’involuzione di tipo civico.
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Il progetto originario, commissionato ad inizio anni ‘2000 dal Comune di Castelvetere (interlocutore dello studio PCA int era l’assessore ai lavori pubblici), fu approvato per l’importo di 5,5 mln €.; prevedeva -in sostituzione di un fatiscente edificio scolastico multipiano degli anni ’70- una sala ipogea per manifestazioni musicali e annessa sala di registrazione, all’epoca pensata in sinergia con il musicista Pino Daniele interessato a trasferirsi in Irpinia. Qui testo e immagini. 1.
Il progetto veniva accantonato dall’amministrazione senza alcun rimborso spese al gruppo di lavoro.
Al contempo -stesso Ente, stesso assessore- venivano commissionate onerose indagini e studi strutturali per cercare di mantenere in piedi l’ex edificio scolastico; un colosso di 20.000 metri cubi, alto 4 piani, costruito negli anni ’70 sull’alveo di un torrente canalizzato dal Genio Civile. Il pavimento delle aule scolastiche del piano terra fungeva da copertura al torrente.
Subentrata altra amministrazione, si metteva da parte il folle progetto di ristrutturazione dell’ex edificio scolastico; si decideva quindi di demolirlo e di candidare un progetto ridimensionato nell’ambito di fondi regionali destinati a riqualificazioni ambientali in ambito urbano. Progetto da contenere, come da bando regionale, in un importo di 1,6 mln di euro (di cui 1,2 per lavori).
Il nuovo progetto prevedeva la demolizione dell’ex edificio scolastico; a fronte dei 20.000 metri cubi si proponeva di realizzarne la quarta parte, contenendo di molto volumi e altezze, permettendo così di rivedere lo storico rione Orticella dalla piazza principale del paese. Dalla relazione illustrativa: <<un ampio porticato al piano terra e forti tagli nelle facciate che diventano vicoli, definiscono la nuova architettura e contribuiscono alla definizione dello spazio piazza. Vengono ridisegnati gli spazi esterni ricavati là dove si ergeva il multipiano; gradonate, percorsi pedonali e spazi per spettacoli all’aperto>>.
Previamente, con fondi comunali, si procedeva all’appalto della demolizione dell’ex-edificio scolastico; appena iniziati i lavori, un gruppo di cittadini si adoperava per bloccare i lavori al fine di permettere ai rondinotti di portare a termine le nidiate primaverili; i lavori, a seguito di una diligente consulenza chiesta dal Comune alla Lipu, venivano sospesi per un paio di mesi. Volati via i rondinotti, era la volta del notabile locale che chiedeva la sospensione dei lavori per le vibrazioni indotte alla sua abitazione (non abitata) durante le fasi di demolizione; l’impresa del posto -fortunatamente- sapeva fare il suo lavoro e procedette alla completa rimozione di strutture e macerie ma la vicenda si è trascinata fino a qualche mese per vie legali a causa dei presunti danni strutturali alle murature notabili; si accerterà -durante la lite- che le lesioni erano state prodotte dal terremoto del 1980 (circa 27 anni prima).
L’iter di approvazione del nuovo progetto comportava -dal 2006 al 2009- l’acquisizione di pareri ed autorizzazioni da parte di ben 8 Enti; li elenchiamo: -Ente Parco Picentini / -Soprintendenza Bap / -Genio Civile / -Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno / -Comitato Tecnico Regionale / -Asl / -Vigili del fuoco / -Comunità Montana.
Il Comune, previo qualche ripensamento sulla forma degli spazi esterni, approvava -a metà 2008- il progetto definitivo con delibera di consiglio comunale ed infine la Regione Campania ammetteva a finanziamento il progetto che veniva appaltato nel 2009.
L’appalto veniva aggiudicato ad un’impresa avellinese, con ribasso del 33% (trentatre per cento ovvero un terzo in meno; tipo ‘prendi 3 e paghi 2’). Un ribasso enorme che ledeva la dignità del procedimento ed inficiava ab origine il risultato dell’opera; rendendo vani sforzi professionali e tempi tecnici ed amministrativi dedicati al lungo iter progettuale. Ma questo era il sistema di appalto dell’epoca: massimo ribasso.
Iniziati comunque i lavori nel giugno 2009, ottenuta l’autorizzazione sismica dal Genio Civile, subentrava inaspettato il colpo di scena; l’ex-assessore presentava un articolato esposto alla Procura di Avellino nel merito del presunto mancato rispetto della distanza della nuova facciata rispetto alla sponda sx dell’alveo. Sì, lo stesso assessore che voleva aggiustare l’edificio multipiano sulla copertura dello stesso alveo.
Prendono il via quindi le indagini a mezzo del Corpo Forestale (ore e ore di interrogatori, sopralluoghi, misurazioni, perizie) … eppure stavamo realizzando un edificio di proprietà comunale, di interesse pubblico mica un condominio speculativo privato. La consequenziale cautelativa sospensione dei lavori ordinata dalla stazione appaltante favoriva di fatto l’impresa avellinese (con consulente tecnico residente in loco) nell’aprire un contenzioso economico con l’ente appaltante; chiedendo danni per centinaia di migliaia di euro… Nella sostanza un modo legale per sottrarsi all’obbligo di risultato del Contratto; l’Impresa avrebbe dovuto realizzare comunque l’edificio col 33% di ribasso ed appigli nel progetto esecutivo non ve ne erano… I lavori si fermavano quindi ad inizio 2010 ed iniziava il penoso iter per la rescissione contrattuale.
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La storia continua…
opportuno leggere di seguito l’intervista fatta all’epoca (9.11.2011) dall’Associazione Info Irpinia all’Arch. Verderosa e pubblicata su Facebook.
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1) Ci illustra cos’è ed i vantaggi che produrrà il Music Hall a Castelvetere?
E’ una Casa per la Musica, finanziata dalla Comunità Europea nell’ambito delle misure per l’ambiente come risanamento e riqualificazione ambientale dell’area compresa tra via Roma e la Piazza. Vantaggi: 1) demolizione dell’ex-edificio scolastico –anni ’60- costruito a scavalco dell’alveo del torrente che con la sua mole (non adeguata alla normativa sismica) ingombrava l’area e impediva la relazione visuale tra le due parti dell’abitato; 2) riqualificazione e rianimazione della parte centrale dell’abitato; 3) dotare la comunità di nuovi spazi porticati per l’aggregazione giovanile, nuovi spazi per negozi e uffici oltre la sala per musica e convegni; 4) avere un nuovo edificio che è la quarta parte del volume del precedente edificio scolastico con indubbio vantaggio in termini di nuove visuali paesaggistiche e decoro urbano.
2) Secondo lei, la giunta comunale ha dato il giusto peso all’opinione dei cittadini, riguardo la realizzazione di quest’opera?
Il progetto ha avuto un lungo iter di ideazione e sviluppo; l’avvio fu sostenuto dall’ex-assessore Moccia; ci fu una delibera del Consiglio Comunale già nel 2004-2005; poi i vari passaggi di approvazione definitivo-esecutivo e poi una presentazione al pubblico che fu fatta nella sala convegni del borgo medioevale.
3) Ci indica a quali criteri si è ispirato maggiormente, al di là dei tecnicismi, per la realizzazione della struttura?
Sicurezza, solidità, bellezza, leggerezza, appartenenza al contesto, sostenibilità ambientale.
4) Qual è la critica più dura e l’elogio più bello che ha ricevuto per questo progetto?
Più che un’auspicabile critica è stata fatta una serie di esposti ad enti vari nonché alla Procura della Repubblica –da parte di un cittadino castelveterese- nel merito dell’iter amministrativo e delle autorizzazioni. Ricordo che si tratta pur sempre di un’opera pubblica che non comporta vantaggi a privati: (con i ricorsi) il danno è stato arrecato alla collettività; con la crisi economica e regionale in atto sicuramente si perderanno i finanziamenti per il completamento e l’opera rischia di restare incompiuta.
5) Quando sarà terminato del tutto il Music Hall?
La denuncia ha finito con il bloccare per via indiretta i lavori; è intervenuta la rescissione contrattuale tra Ente appaltante e Impresa; i lavori sono fermi; mancano intonaci, impianti, opere di rifinitura e sistemazioni esterne. Per riappaltare l’opera e riavviare i lavori ci saranno tempi molto lunghi ammesso che la Regione confermi il finanziamento. Specifico che le strutture portanti in cemento armato sono state completate con il solaio di copertura e l’opera finora realizzata –preventivamente depositata al Genio Civile- è antisismica e sicura dal punto di vista geologico e ambientale. La palificata sottostante –consulente geotecnico il Prof. Ing. Urciuoli- ha bonificato le condizioni di declivio dell’alveo e migliorato la stabilità dell’abitato a monte.
Intervista originale, su pagina Facebook; avvilente rileggere oggi gli abominevoli commenti di sprovveduti perdigiorno locali (aizzati da ex-amministratori) in perenne campagna elettorale a danno della comunità. QUI
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Com’è andata a finire … (aggiornamento gen. 2017)
A seguito della rescissione contrattuale con l’Impresa avellinese (fine 2011) e delle spese sostenute dall’amministrazione per consulenze legali ed accertamento dello stato di consistenza, i lavori vennero ri-appaltati a metà 2013 all’impresa locale R.; come purtroppo prevedibile, la Regione Campania detraeva il consistente ribasso praticato dalla prima impresa (ben il 33% pari a 400.000 euro circa); pertanto non era più possibile procedere al completamento degli ambienti interni ma solo a quello esterno (copertura, intonaci e infissi). D’intesa con l’amministrazione comunale, si decideva di dare priorità al completamento degli spazi esterni correlati alla Piazza e via Roma. Dopo un’ulteriore interruzione del procedimento (da fine 2013 a metà 2015), dovuto alla mancanza di fondi regionali per il pagamento dei lavori eseguiti, i lavori venivano ripresi e dignitosamente conclusi ad inizio 2016.
Il solo passaggio delle ‘chiavi’ (riconsegna delle aree di cantiere dall’Impresa al Comune) ha comportato 6 mesi di tempo tra prescrizioni dell’ufficio tecnico comunale (ad esempio le striscette di vernice nera sui cordoni in pietra, l’abolizione delle previste alberature e la richiesta di collaudo statico delle ringhiere…) e vari altri adempimenti burocratici.
C’è da dire -con soddisfazione- che gli spazi esterni (gradonata, portico e prato) sono stati subito presi in simpatia dai bambini del posto che felicemente li adoperano a tutte le ore del giorno per giochi e scorribande. Per utilizzare i vasti spazi interni, necessita reperire circa 200.000 euro per finiture e arredi: il progetto esecutivo è nella disponibilità del Comune di Castelvetere, basta farne uno stralcio appaltabile; non bisognerà spendere denari pubblici per nuovi incarichi.
Gli ambienti ai piani terra, ben collegati alla piazza e a via Roma, potrebbero essere dati comunque subito in gestione o affittati ad operatori privati in modo da garantire entrate economiche al Comune.
… ‘Vedremo’, come chiosa a fine puntata in genere la Gabanelli.
Intanto -siamo a gennaio 2017- impresa e professionisti (direzione lavori, coordinamento sicurezza, contabilizzatori, collaudatori) restano ancora in attesa di essere remunerati a saldo. Questo scritto è anche un sollecito alla ragioneria della Regione Campania e a chi altro di dovere.
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Amarezza ? Duole rimembrare che sui blog locali, nel periodo di fermo dei lavori, hanno imperversato commenti denigratori riguardo l’ideazione dell’opera architettonica -commenti animati sempre da pensatori qualificati ex-amministratori- che di fatto hanno impedito finora un confronto serio e civile sull’utilizzo funzionale e simbolico dell’immobile. Eppure la direzione lavori, anche a mezzo degli stessi social, ha sempre ribadito la piena disponibilità ad un confronto pubblico sui significati e sulle scelte del Music Hall. Disponibilità rinnovata tuttora.
Non resta che ringraziare l’impresa locale che ha egregiamente portato a termine i lavori lasciati incompiuti dall’impresa avellinese, la stazione appaltante con due ottimi Rup nel tempo avvicendati, il professore capogruppo per l’infinita pazienza e responsabilità nonché tutti i professionisti impegnati per 16 anni nelle varie fasi di progettazione, direzione lavori e collaudo; siamo talmente tanti (oltre 50) che diventa difficile elencarci qui tutti.
angelo verderosa 13 gennaio 2017
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_ 1. progetto originario pubblicato in “Topografie – linguaggi di architettura ambientale”, di Fabio Fabbrizzi per Alinea Editrice, Firenze 2008
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Segue lo stralcio della pagina Facebook dove si può constatare il basso livello civico raggiunto da alcuni esponenti della comunità locale. Sono queste le cose che fanno più male.
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da Facebook _ settembre 2015
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Correttamente e coerentemente con la propria missione, l’Associazione INFO IRPINIA guidata da Francesco Celli, dopo l’intervista del 2011 (vedi sopra), ha fatto visita ai luoghi del Music Hall nel mese di giugno 2016, a lavori finalmente ultimati. QUI le FOTO.
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Testi, foto, disegni del progetto MUSIC HALL 2009
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