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GOLETO 1968 – Testimonianze di storia e di arte Presentazione del libro di Dora Garofalo / Delta 3 Edizioni / SABATO 15 MARZO 2014 – ore 17 / Abbazia del Goleto Prefazione al libro; uno scritto di Angelo Verderosa … Lo stato della Cappella era desolante; riparo delle cornacchie che nidificavano nella vicina torre della Badessa Febronia, le finestre senza infissi, la porta di ferro, senza vetri ed aperta, qualche scanno mal ridotto, dal centro dell’abside, da una nicchia di legno con vetri, dominava una statua, in cartapesta, del P. S. Guglielmo, di fattura leccese, un po’ malridotta, che mi diede il benvenuto. …  Visitai poi il resto della Badia: tronconi di mura, come mani scheletrite, innalzate al cielo, in buona parte coperte di edera che abbelliva un po’ la desolazione che vi dominava dappertutto: rovi, spine, urtiche ben alte, sambuchi ed altre erbacce che formavano un unico groviglio. Una vera desolazione ! un abbandono totale ! Sono gli appunti di P. Lucio Maria De Marino al suo arrivo alla Badia del Goleto; era il 21 agosto

 

 
 

…il Goleto è un luogo di “accoglienza del profondo”; … le pietre parlano se le sai ascoltare per poi “restaurare” il mistero che vi è racchiuso dentro, come in un’urna; … bisogna restaurare primariamente il Silenzio che c’è dentro le rovine, le ferite architettoniche: questo il punto chiave per un giudizio sulla qualità dell’opera in corso; restaurare con amore l’immateriale, il mistero, la cui radice greca è appunto “silenzio”.Non posso scassinare la parola di Dio ma posso mettermi umilmente in un percorso di ascolto. … Più che apparire forse bisogna “Esserci”; essere ogni giorno umilmente sul cantiere, discutere di piccole cose che fanno le grandi cose, un modo di Essere….   Fratel Wilfrid Krieger in un intervista di Eduardo Alamaro su PresS/Tletter n°17_2007