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scala dall'alto okABBAZIA del GOLETO - Completamento dei restauri 2003-2008 , a cura di Angelo Verderosa I testi che seguono, tradotti anche in inglese, tedesco e francese, accompagnati da foto e disegni, sono riportati sui pannelli informativi e didattici esposti nel porticato dell'ex-convento femminile dell'Abbazia. selezione foto http://www.flickr.com/photos/verderosa/collections/72157603297299860/ - 1.    Il LUOGO _ inquadramento geografico ambientale  Già dal Paleolitico l'area del Goleto è stata interessata dalla presenza dell'uomo, poiché la sua collocazione geografica, varco della catena appenninica dei monti Picentini, ne ha fatto una tappa obbligata per il passaggio più breve tra i due mari, il Tirreno e l'Adriatico.  

Il recupero dell'architettura e del paesaggio in Irpinia, Manuale delle tecniche di intervento (a cura di Angelo Verderosa) De Angelis Editore, Avellino 2005 PREFAZIONE,  Massimo Pica Ciamarra architetto - Università di Napoli "Federico II", Facoltà di Architettura    _   Non amo i "manuali", cioè i testi che, con l'obiettivo di condensare informazioni e ridurre conoscenze e processi operativi a semplificazione massima, di fatto avvalorano banalizzazioni. Soprattutto non amo i "manuali" che invadono questioni del progettare e del costruire: queste, se certamente si alimentano di stratificazioni ed esperienze, non possono essere affrontate senza la piena coscienza che ogni atto costruttivo di per sé è un unicum, per come interpreta il contesto culturale, socio-economico, spaziale ed a-spaziale dove si immerge.                                                                                                      

. Articolo tratto da “Il recupero dell’architettura e del paesaggio in Irpinia - Manuale delle tecniche di intervento”, a cura di Angelo Verderosa  |  De Angelis Editore, Avellino 2005 . Il recupero degli spazi urbani e degli elementi del paesaggio _ di  G.Maggino | L.Pinto | A.Verderosa Note metodologiche . Premessa manuale recupero irpinia pubblicazione angelo verderosaSegnata dal massiccio dei Monti Picentini dai cui margini prendono forma le valli dell'Ofanto, del Calore e del Sele, l'Irpinia conserva una propria identità territoriale che la differenzia sia dal resto della Campania sia dalle contigue terre della Basilicata e della Puglia, ricca com'è di sedimentazioni storiche e di suggestioni geografiche; il paesaggio è armonioso e gradevole, ricco di falde idriche, terra di mediazione tra le alture dei Picentini e del Formicoso e i pianori della Baronia, caratterizzato dall'insieme equilibrato di elementi morfologici, idrici, vegetazionali, antropici e di uso del suolo. Negli ultimi venticinque anni, con la ricostruzione post sismica, ambiente e il paesaggio sono stati alterati dalla veloce serialità degli interventi edilizi, conseguenza di una diffusa assenza di qualità   nella realizzazione degli spazi pubblici e privati. E' necessario risanare oggi ciò che è stato finora impropriamente ricostruito; occorre completare i vuoti urbani lasciati aperti dal terremoto; c'è un bisogno interiore di indagare e di ritrovare i materiali e le tecniche che connotavano gli spazi della nostra infanzia. Piazze e paesaggio avevano assorbito la pietra locale, un brecciato calcareo con sfumature dall'avorio al marrone, quale comune denominatore di un linguaggio architettonico scarno, essenziale nelle trame geometriche e nelle forme di lavorazione dei massi.